PIETRASANTA – Il 15 agosto, sotto il cielo della Versilia, il Caffè de La Versiliana ha accolto un evento di grande risonanza culturale: il Cenacolo Artom. In una serata che ha visto protagonista Massimo Boldi, il celebre attore comico milanese ha raccontato la sua storia con una sincerità e una profondità inaspettate. Guidato dall’amico e imprenditore Arturo Artom, Boldi ha ripercorso le tappe fondamentali della sua vita, suddivisa in tre fasi distinte, le “tre vite” che definiscono la sua esistenza.
Un palco per un uomo e per un artista
Il Cenacolo Artom, ideato da Arturo Artom, è ormai un appuntamento imperdibile per coloro che vogliono immergersi in dibattiti culturali e artistici di alto livello. È un luogo di incontro e confronto, dove personalità di spicco si riuniscono per condividere esperienze e visioni. In questa speciale serata di Ferragosto, La Versiliana ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso, accorso per ascoltare uno dei volti più amati della commedia italiana, Massimo Boldi.
Arturo Artom ha introdotto l’incontro con parole affettuose, sottolineando il profondo legame di amicizia che lo unisce a Boldi. “Massimo è un uomo che ha vissuto tre vite e ha trovato la forza di ripartire ogni volta”, ha detto Artom, facendo eco al libro autobiografico, dove l’attore racconta il suo percorso di vita attraverso momenti di svolta cruciali.
Le tre vite di Massimo Boldi
Nel corso della serata, Boldi ha raccontato con grande sincerità le tre fasi della sua vita, ognuna caratterizzata da eventi che hanno segnato profondamente il suo percorso.
La prima vita di Massimo Boldi è iniziata nella Milano degli anni ’60, un periodo in cui il giovane Massimo, appena diciottenne, si trovò a dover affrontare la morte prematura del padre. Un evento drammatico che lo costrinse a crescere in fretta, a prendersi cura della sua famiglia e a cercare di costruirsi un futuro in un contesto difficile. La musica fu il suo primo rifugio e la batteria il suo strumento di espressione. Tuttavia, il destino aveva altri piani per lui. Fu grazie alla sua passione per la musica e alla frequentazione del leggendario Derby Club di Milano che Boldi iniziò a farsi conoscere come comico, collaborando con artisti del calibro di Enzo Jannacci, Cochi e Renato, e Paolo Villaggio.
La seconda vita di Boldi, ha spiegato l’attore, è quella che coincide con il periodo più florido della sua carriera televisiva e cinematografica, ma anche con la fase più dolorosa della sua vita personale. Durante questo periodo, Boldi divenne un volto familiare della televisione italiana, interpretando personaggi iconici come “Cipollino” e diventando protagonista indiscusso dei “Cinepanettoni”, un genere cinematografico che ha dominato le festività natalizie per oltre due decenni. Tuttavia, dietro il successo si nascondeva un dramma personale: la perdita della moglie Marisa, che lo lasciò vedovo dopo trent’anni di matrimonio. Un evento che segnò profondamente Boldi, costringendolo a rimettere in discussione la sua vita e la sua carriera.
Ora, Massimo Boldi vive quella che definisce la sua “terza vita”, una fase in cui, nonostante il dolore del passato, ha trovato una nuova energia e una nuova voglia di raccontare la sua storia. La terza vita è caratterizzata da una maggiore consapevolezza e da un approccio più riflessivo alla vita e al lavoro. Boldi ha spiegato come, nonostante le difficoltà, abbia sempre trovato la forza di ripartire, grazie anche al sostegno della sua famiglia e al suo amore per la comicità.
Il racconto di una vita di successi e dolori
Durante l’intervista, Boldi ha condiviso con il pubblico alcuni dei momenti più significativi della sua carriera. Ha ricordato con affetto i suoi esordi al Derby Club, dove iniziò a costruire il suo repertorio comico, e l’incredibile successo che arrivò con la televisione, grazie a programmi come “Canzonissima” e “Drive In”. Ha raccontato come il personaggio di “Cipollino”, nato quasi per caso durante una trasmissione di Antenna 3 Lombardia, sia diventato uno dei simboli della sua comicità, facendolo entrare nel cuore degli italiani.
Uno dei momenti più toccanti della serata è stato il ricordo della moglie Marisa e dell’impatto devastante che la sua scomparsa ebbe su di lui e sulla sua famiglia. Con grande onestà, Boldi ha descritto il dolore e la solitudine che ha provato, ma anche la determinazione a continuare a vivere e a lavorare, trovando nuove motivazioni e nuove sfide da affrontare.
Il ritorno sul grande schermo: “A Capodanno tutti da me”
La serata è stata anche l’occasione per parlare del nuovo film di Boldi, “A Capodanno tutti da me”, che segna il suo ritorno al cinema dopo un periodo di assenza. Questo progetto, ha spiegato Boldi, rappresenta per lui una nuova sfida e un modo per riaffermare la sua passione per la commedia. Il film, tratto da una commedia teatrale di Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli, racconta la storia di un politico che organizza una festa di Capodanno con amici e colleghi, solo per vedere la serata prendere una piega inaspettata.
Boldi ha parlato con entusiasmo del cast, che include attori del calibro di Nancy Brilli, Francesca Manzini, Paolo Conticini e Massimo Ceccherini. Ha descritto “A Capodanno tutti da me” come una commedia brillante, capace di far ridere ma anche di offrire spunti di riflessione, soprattutto sui temi dell’amicizia, dell’integrità e dei veri sentimenti.
Il messaggio lasciato da Massimo Boldi al pubblico de La Versiliana
Massimo Boldi ha concluso la serata con un messaggio di speranza e di gratitudine. Ha parlato dell’importanza di affrontare la vita con leggerezza e ironia, anche quando le cose si fanno difficili. “Tutto quello che mi è accaduto è stato un sogno diventato realtà”, ha detto Boldi, riflettendo su come la vita sia fatta di alti e bassi, di giorni in cui si ride e di giorni in cui si piange, ma che in tutti i giorni bisogna trovare la forza di ricominciare.
L’intervista, condotta con grande sensibilità da Arturo Artom, ha permesso al pubblico di scoprire un lato inedito di Massimo Boldi, un lato umano, vulnerabile ma anche incredibilmente resiliente. La serata al Cenacolo Artom non è stata solo un incontro con un grande comico; è stata un viaggio dentro l’animo di un uomo che ha saputo rialzarsi dopo ogni caduta, trovando sempre la forza di sorridere alla vita.
Con un lungo applauso, il pubblico della Versiliana ha salutato Massimo Boldi, riconoscendo in lui non solo un grande artista, ma anche un esempio di umanità e forza d’animo. Una serata che ha lasciato un segno profondo nei cuori di tutti i presenti, confermando ancora una volta la straordinaria capacità di Boldi di toccare le corde più intime dell’animo umano, attraverso il potere salvifico della risata.