MILANO – Cultura, arte, mare, spiagge, montagne, enogastronomia e tradizioni autentiche sono le caratteristiche che rendono l’Istria Slovena una delle mete turistiche più ambite del Mediterraneo. La Slovenia è infatti in cima alle classifiche europee sugli incrementi negli arrivi e pernottamenti di turisti stranieri ed accoglie ogni anno oltre 500mila italiani, come ha ricordato il direttore del’Ente del Turismo Aljoša Ota nel corso di una conferenza stampa ad Identità Golose a Milano.

L’Istria Slovena è un meraviglioso microcosmo a un passo da Trieste dove il verde prezioso e rigoglioso della Slovenia si fonde quasi senza soluzione di continuità con tutte le sfumature dell’Adriatico, che qui si rivelano accese e splendenti tra turchesi incredibilmente brillanti e profondi blu cristallini.
I chilometri della sua costa sono circa 46, e per capire immediatamente l’intensa brevità di questo pezzo di litorale adriatico poco sabbioso, in molti pezzi selvaggio e reso candido dalle sue falesie e picco sul mare, può essere sufficiente contare le Bandiere Blu: ben otto sono quelle del comune di Pirano (a cui fa capo Portorose, località con l’offerta benessere più completa d’Europa), una quella di Isola e una quella di Capodistria. Importante sottolineare anche che la zona dispone di due approdi certificati dalla Bandiera Blu: la marina di Portorose (la prima della Slovenia dedicata al diporto) e quella di Isola.
In questa porzione di territorio sloveno, forse, come in nessun altro suo tratto, l’Adriatico lascia chiaramente cogliere la sua affascinante eredità che deriva dall’esser stato crocevia tra l’estremo nord europeo e l’infinità dell’Oriente; punto di partenza per le conquiste della Serenissima; riviera strategica e, al tempo stesso, mondana per l’impero degli Asburgo.
Le tracce del passato veneziano si fondono con quelle della Mitteleuropa
E sono proprio questi gli elementi salienti che colpiscono immediatamente chi arriva per la prima volta nei borghi dell’Istria slovena: le tracce del passato veneziano perfettamente armonizzate con quelle della Mitteleuropa, risalenti all’annessione di inizio ‘800 all’Austria-Ungheria, dopo il breve periodo di dominazione Napoleonica conseguente alla fine della Repubblica Marinara di Venezia. E se Trieste e Pola, soprattutto dopo il passaggio del Veneto al Regno d’Italia nel 1866, erano i porti chiave per la Marina Imperiale e i commerci, l’attuale tratto di litorale sloveno era il luogo per lo svago più dolce e la villeggiatura, grazie al suo clima mite e ai già noti effetti benefici delle sue acque termali.
La varietà di voci e tracce di passaggi, compreso quello italiano (l’italiano è lingua ufficiale con lo sloveno), è uno degli elementi più particolari dell’Istria Slovena. Per definire un perimetro è interessante partire dalla costa, che occupa la parte più a nord della penisola istriana: inizia subito dopo Muggia, alla periferia est di Trieste, e si spinge fino alle saline di Sicciole, al confine con la Croazia, a pochi chilometri da Umago. Come una sorta di triangolo si sviluppa verso l’interno.

Oltre alla bellezza di luoghi costieri come Portorož-Portorose, Piran-Pirano, Izola-Isola, la Baia della luna, con le sue candite falesie, la spiaggia di Bele skale (Rocce Bianche) e la città di Koper-Capodistria e Ankaran-Ancarano, si deve tenere presente la particolarità dell’atmosfera che si percepisce immediatamente e che, a una manciata di chilometri dall’Italia, trasporta già verso echi quasi levantini e balcanici.
Anche i borghi dell’interno sono piccoli gioielli dove natura, amore per la terra, vivacità delle tradizioni e particolarità archittoniche con vicoli in pietra, antiche chiese ed edifici storici, creano un equilibrio perfetto, reso unico dalla cordialità delle persone: località come Padna-Padena, Nova Vas (Villanova di Pirano), o Sveti Peter (San Pietro dell’Amata).
Le prospere cittadine mediterranee slovene sorgono su quelle che oggi sono delle pittoresche penisole, avvolte da calde baie marine, tra spiagge e vecchi porti. Ecco che dunque diventano meta ambita in ogni stagione, anche grazie al loro carattere urbano. Certo è che il periodo tra primavera ed estate permette di godere al massimo delle potenzialità di questi luoghi, tra tuffi, macchia mediterranea in fioritura, possibilità di vivere una vacanza più lenta e sostenibile, in bicicletta per esempio, o di godere di festival, sagre e visite particolari, come quelle alle osmize, aziende agricole che aprono le porte ai turisti per l’assaggio di tipicità locali.
Portorose: base perfetta a un passo dalle saline di Sicciole
Per esplorare la costa slovena un’ottima strategia è fare base proprio a Portorose. Da secoli rinomata destinazione per le vacanze legate al benessere, offre, appunto, l’offerta wellness più completa d’Europa, grazie anche alla presenza delle vicine saline, preziosa fonte di sostanze naturali per i trattamenti quali fanghi e acqua madre. Grazie al porto turistico, è la meta ideale anche per chi arriva via mare o per chi desidera esplorare la costa noleggiando un natante.

Interessante anche la presenza di un aeroporto turistico. Il vivace lungomare, le terme, la riserva naturalistica delle Saline di Sicciole a soli 5 chilometri, da percorrere, magari, in bicicletta, i bagni e i lounge-bar lungo la riva, sono solo alcuni degli elementi che rendono Portorose un luogo magico, che accoglie i suoi visitatori in un ricco assaggio di quella che sarà la scoperta dell’intera Istria Slovena. Bellezza e benessere si intrecciano in quest’area che ha evidenti tracce dei fasti del passato, come si può notare dal 5 stelle superior Kempinski Palace Portorož, una delle strutture più prestigiose dell’allora Riviera Austro-Ungarica, oggi parte del patrimonio culturale del Paese, dove all’inizio del XX secolo si effettuavano terapie con salamoia e fanghi. Il viaggio nella storia prosegue con due imponenti edifici che ospitavano i giganteschi magazzini del sale Grando e Monfort (ora spazio espositivo, quando era in uso poteva ospitare fino a 20.000 tonnellate di sale), costruiti nel 1858 e 1859, per custodire l’oro bianco di Pirano, fonte di lustro e di prezioso benessere economico per la località, tanto da farla definire la città cresciuta sul sale.
E sempre quest’elemento è protagonista della visita alle Saline di Sicciole (www.kpss.si/it), difficili da descrivere in poche parole per la loro struggente bellezza, tra colonie di volatili, salinai all’orizzonte che lavorano il sale ancora come 700 anni fa e la piacevolezza della raffinata SPA totalmente naturale ed en plein air – design minimale, legno chiaro e bianchi tendaggi per un effetto visivo di grande armonia con il contesto ambientale – Lepa Vida, dove concedersi una seduta di talassoterapia, sfruttando le risorse delle saline come i fanghi termali e l’acqua madre. Sono un vero e proprio museo a cielo aperto, con due ingressi (Lera e Fontanigge), dotato di centro visitatori, sentieri da percorrere in bici o a piedi e ricostruzioni come l’ambientazione di una casa dei salinai.
Strugnano, per gli amanti del benessere
Gli amanti del benessere apprezzeranno certamente anche Strugnano, area conosciuta principalmente per la falesia di Flysch alta 80 metri, e per la Baia della Luna, la più bella insenatura marina slovena. Proprio qui si trova un rinomato centro termale e di talassoterapia Talaso Strunjan (https://www.terme-krka.com/it/it/strunjan), con piscine d’acqua marina, trattamenti di bellezza, fanghi e saune. Le possibilità a Portorose e dintorni sono molteplici: un tuffo, una passeggiata in riva al mare, una partita di beach volley e, nelle sere d’estate, un concerto o un film sotto le stelle.
L’offerta enogastronomica dell’Istria Slovena
Ma il viaggio non sarebbe completo senza la scoperta della cultura enogastronomica dell’area: il Ristorante Marina per esempio offre un’interessante proposta di fine dining, con la valorizzazione delle eccellenze locali, come i tartufi, presenti tutto l’anno, il pescato freschissimo, o i branzini dell’eco-allevamento sloveno Fonda, uno dei migliori di tutto il Mediterraneo, creato da una famiglia di biologi marini della zona proprio per preservare la fauna marina. Per un aperitivo all’arrivo dedicato all’incontro con i vini del territorio, si può approfittare della carta dell’enoteca Koželj, sempre nella zona della marina, che propone oltre mille etichette e alcune bolle finissime o particolari come il rosé pet nat Royaz, un brut nature dell’Istria slovena senza solfiti aggiunti. Altri indirizzi legati all’hôtellerie e al benessere sono www.lifeclass.net/it (a cui fanno capo le terme e diversi hotel 4 stelle e il 5 stelle Mind Hotel Slovenija) e il 5 stelle Grand Hotel Bernardin (www.hoteli-bernardin.si/it con uno degli affacci più belli di tutto l’Adriatico) e il 4 stelle Hotel Histrion, con una bellissima SPA affacciata sul mare (https://www.hoteli-bernardin.si). Per il fine dining, menzione speciale per lo storico RiziBizi (http://rizibizi.si) e il nuovo stellato COB, dalla formula originale (https://cob.si).