MILANO – Il settore nautico italiano rappresenta un pilastro strategico per l’economia nazionale, con un impatto complessivo che supera i 27 miliardi di euro annui e un coinvolgimento occupazionale di 157.000 persone. E’ quanto emerge dal primo studio Altagamma-Deloitte sull’impatto economico e occupazionale del comparto nautico in Italia. La ricerca, presentata a Milano il 25 giugno 2024, evidenzia come la nautica da diporto abbia triplicato la sua crescita rispetto al PIL nazionale dal 2012 al 2022, dimostrando un potenziale ancora inespresso e notevoli margini di sviluppo.
L’impatto economico e occupazionale della nautica italiana
Una crescita esponenziale
Dal 2012 al 2022, l’industria nautica italiana ha registrato una crescita tre volte superiore a quella del PIL nazionale. L’impatto economico totale è 2.7 volte superiore all’impatto economico diretto e l’impatto occupazionale è sei volte maggiore. Questa crescita impressionante riflette l’importanza strategica del settore per l’economia italiana.
Upstream e downstream: un contributo completo
L’analisi Altagamma-Deloitte distingue tra attività upstream e downstream. Le attività upstream includono la costruzione di nuove unità, il refit e la manutenzione straordinaria, generando un impatto economico di circa 11.4 miliardi di euro e coinvolgendo oltre 54.000 occupati. Le attività downstream, legate all’utilizzo delle imbarcazioni e al turismo nautico, contribuiscono con 16.3 miliardi di euro e coinvolgono 103.000 persone. La spesa turistica rappresenta un terzo di questo valore, sottolineando l’importanza del turismo nautico per l’economia nazionale.
La nautica alto di gamma
Un segmento di rilievo
La nautica alto di gamma, che include yacht superiori ai 18 metri, è il segmento che registra il maggior impatto economico e occupazionale. Rappresenta il 65% dell’impatto economico totale, con l’80% del valore generato dalle attività upstream. Nonostante costituisca solo il 2% della flotta in visita in Italia, genera il 55% del valore downstream. La spesa media di un grande yacht sul territorio è 26 volte superiore rispetto alla media, evidenziando il contributo significativo di questo segmento.
Il potenziale inespresso
Solo il 6.5% dei superyacht sopra i 24 metri batte bandiera italiana, limitando l’impatto positivo che questi yacht possono avere sull’economia nazionale. Un grande yacht immatricolato in Italia, con equipaggio italiano e presente sulle coste per almeno 10 settimane all’anno, potrebbe generare un contributo annuale di 1.6 milioni di euro per barca. Incrementare il numero di yacht stanziali in Italia potrebbe quindi avere rilevanti benefici economici e occupazionali.
Opportunità di sviluppo
Infrastrutture e servizi
Un’importante opportunità di crescita per l’indotto del turismo nautico deriva dallo sviluppo delle strutture portuali. Attualmente, solo il 30% dei posti barca in Italia si trova in marine attrezzate per ospitare yacht e superyacht con servizi tecnici e turistici adeguati. Investimenti in infrastrutture portuali e servizi connessi sono essenziali per aumentare l’attrattività del settore.
Raccomandazioni di Altagamma
Giovanna Vitelli, Vice Presidente di Altagamma per il Settore Nautico, ha presentato alcune raccomandazioni chiave per potenziare il comparto nautico in Italia:
- Assimilare l’IVA del noleggio e charter nautico a quella del settore turistico-alberghiero.
- Adeguare le procedure della bandiera italiana a quelle dei registri internazionali per aumentarne l’attrattività.
- Semplificare le procedure burocratiche relative ai controlli sui diportisti e all’arruolamento per le unità da diporto.