GENOVA – Ha spiegato ufficialmente le vele il 22 settembre il 62° Salone Nautico Internazionale di Genova 2022, organizzato da Confindustria Nautica, salutato da una importantissima rappresentanza di autorità del Governo, del Parlamento e dei territori.
Lo spettacolare passaggio del Caio Duilio, cacciatorpediniere della Marina Militare, ha impreziosito la tradizionale cerimonia dell’alzabandiera, sfilando lungo il canale del porto.
La giornata inaugurale del Salone Nautico Internazionale di Genova 2022 è stata aperta dai saluti delle autorità presenti: il Sindaco di Genova Marco Bucci, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale, Paolo Emilio Signorini, il Comandante generale delle Capitanerie di porto, Nicola Carlone, il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Enrico Credendino, il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia.
È seguito il Convegno Inaugurale “Industria nautica: crescere in Italia, conquistare il mondo”, moderato dal giornalista Antonio Macaluso, che ha tracciato da Genova la rotta di eccellenza, innovazione e sostenibilità per il made in Italy di una industria, quella nautica, tra quelle che meglio ha reagito alle criticità internazionali.
Marco Bucci, Sindaco di Genova: “Genova vuole essere la capitale mondiale della nautica, in grado di ospitare eventi internazionali grazie a investimenti crescenti nel waterfront di Levante. A giugno 2023 ospiteremo la finale dell’Ocean race e il Palasport e le aree a mare saranno completamente rifatte. Il prossimo Salone sarà in grado di ospitare 200 posti barca in più, offrendo un’area, quella della Foce, interessata da un importante progetto di rigenerazione urbana. L’idea, insieme a Confindustria Nautica è firmare nel 2024, alla consegna delle aree un nuovo accordo decennale in queste aree uniche in Europa.”
Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, ha dichiarato al Salone Nautico Internazionale di Genova 2022: “Oggi il Pil italiano è tornato ai livelli 2011 recuperando in 6 trimestri 10 anni di storia di stagnazione e difficoltà, siamo al massimo storico dell’occupazione e la produttività è aumentata. In questo anno e mezzo di governo si sono fatti moltissimi passi in termini di infrastrutture, riforme e pianificazione lavorando al documento di Confindustria sull’economia del mare. Dopo un lavoro tutt’altro che banale il Regolamento di attuazione del Codice della Nautica è pronto e sta per essere inviato in questi giorni alle amministrazioni competenti. L’economia del mare è una condizione necessaria, ma va coniugata con quella di terra, il trasporto ferroviario e la logistica. Genova ne è un esempio con il Terzo valico. Per questo non credo all’istituzione di un Ministero del Mare perché occorre semplificazione. Oggi conta la capacità di leggere i segnali che vengono dal mondo reale, dal mondo dell’imprenditoria e delle società. In questo senso anche la transizione ecologica va considerata come una straordinaria opportunità di business per le imprese e il Paese.”
Massimo Garavaglia, Ministro del Turismo: “Il settore della nautica è una componente molto importante per la complessa industria del turismo: abbiamo superato i numeri del 2019, anno record. Tutto questo nonostante i primi 4 mesi di chiusure. La nuova grande sfida è quella dell’energia, ma siamo riusciti a fare un decreto importante grazie anche ai numeri realizzati dai servizi e dal turismo, che ci hanno consentito un buono spazio di manovra fino a fine novembre. È nota la nostra posizione sulle concessioni da trattare con prudenza ma possiamo guardare con serenità al futuro grazie anche all’importanza di un settore come quello dell’industria della nautica che ha il suo punto di forza nella qualità e nell’eccellenza”.
Carlo Bonomi Presidente di Confindustria è intervenuto per un saluto agli ospiti: “il Paese e le imprese hanno vissuto una “tempesta perfetta” dopo una pandemia costata 9 punti percentuali di pil, una risalita dei prezzi energetici e delle materie prime iniziata un anno fa, aggravata poi dall’invasione dell’Ucraina. L’industria ha fatto la sua parte realizzando nel 2021 un record nell’export, 551 miliardi, quasi tutti dal settore manufatturiero e anche nei primi trimestri dell’anno abbiamo realizzato buone performance. Le imprese sono il punto di riferimento a livello occupazionale. Fin dall’inizio mi sono battuto perché l’economia del mare fosse una priorità di sviluppo, servono investimenti a supporto dell’internazionalizzazione e della transizione energetica.”
Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica e I Saloni Nautici, sul palco del Salone Nautico Internazionale di Genova 2022: “Il bello e ben fatto è italiano, ma l’economia del mare è ancora assente dal dibattito pubblico: al nostro Paese serve una politica industriale che valorizzi le eccellenze che producono ricchezza e posti di lavoro. La produzione è cresciuta del 31%, toccando i 6 miliardi e 110 milioni di valore della produzione con 27mila addetti diretti. Gli addetti alla produzione nel 2021 sono aumentati del 10%, e con la filiera raggiungono i 190 mila occupati: siamo il settore che in prospettiva è cresciuto più di tutti. É da record l’export della cantieristica con 3 miliardi e 370 milioni di euro.”
Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria: “La Liguria è la nautica, così come la nautica è la Liguria: se esiste un modello Genova questo è anche il modello del Salone, che ha saputo crescere dal 2015, anno del mio arrivo, a oggi superando divisioni associative interne e candidandosi a diventare il primo Salone al mondo aggredendo il mercato. La rotta è segnata ed è quella che riguarda innanzi la collaborazione fra istituzioni e imprese e la fiducia reciproca. Non solo: se tre indizi fanno una prova, e parlo del boom dei turisti in Liguria, dei numeri dell’export e dell’anno record della nautica, sono tutti legati al mare e ci dicono che siamo sulla strada giusta”.
Carlo Maria Ferro, Presidente di ICE Agenzia: “Parlare di export aiuta a vedere il futuro con più ottimismo: l’export nazionale nel 2021 aveva già recuperato 7,5 punti percentuali, al di sopra dei livelli pre-pandemia e i 6 mesi di quest’anno segnano un 22%. Andando a scomporre il dato, la nautica è stata capace di crescere oltre i valori del 2020 e nei sei mesi di quest’anno è cresciuta più rapidamente del dato nazionale, due volte rispetto al 2019. Il rapporto ICE- Confindustria Nautica è raddoppiato con un supporto che si estende alle start up e ai rapporti con i buyer. Esportare la nautica è esportare il meglio di tutta la produzione italiana.”
Marco Fortis, Voce Presidente Fondazione Edison, ha spiagato al Salone Nautico Internazionale di Genova 2022: “L’economia ha reagito al periodo complesso: nel 2021 è stata la manifattura a trainare la ripresa e oggi sono i servizi a trainarne la continuità di quella ripresa. Con una crescita di 3.5 percentuali del pil è molto probabile che il terzo trimestre prosegua positivamente, ma le incognite sono concentrate sul quarto trimestre. Le sfide sono legate ai settori energivori e delle materie prime, centrali per le nostre filiere. Sarà fondamentale mantenere la competitività dell’industria manifatturiera italiana rispetto agli altri paesi europei. Quella della nautica in particolare, da cui arrivano dati record sull’export e che più di tutti coniuga le nostre capacità del made in Italy: tecnologia, design, innovazione ed eccellenza della meccanica”.
Lorenzo Tavazzi, Area Scenari e Intelligence Ambrosetti: “Nell’ambito dell’iniziativa Liguria 2030, un angolo di riflessione sulla competitività della Regione insieme alle istituzioni ci si è focalizzati sul PNRR, il grande percorso di riforma per parlare di futuro. Abbiamo cercato di guardare in primo luogo le risorse potenzialmente disponibili già stanziate, ovvero 7,13 miliardi di euro per il territorio una cifra significativa da qui al 2026 e da qui abbiamo guardato alla potenziale attivazione di ulteriori investimenti. Nella correlazione tra investimenti pubblici e privati, mediamente 1 euro investito ne genera 8 e se questo moltiplicatore venisse mantenuto i 7 miliardi ne innescherebbero 60 di investimenti privati. Secondariamente siamo andati a censire le tipologie suddividendoli in investimenti che intervengono sulla domanda, sulle criticità e sulla trasformazione strutturale con impatto di medio e lungo termine. Il numero risultato sono ulteriori 11 miliardi di euro di investimento, valore che dà il senso di un sistema nella regione che mediamente investe di più nella trasformazione strutturale”.
Marcello Minenna, Direttore Generale Agenzia delle Dogane e Monopoli: “A un anno dal 61° Salone Nautico quando emerse la necessità di sgravi per le attività di cantieristica e refitting nautico torniamo con regole più semplificate e avendo eliminato quello che era considerato un freno alle attività e alla capacità industriale. L’industria nautica sta crescendo a piccoli passi affrontando grandi temi con costanza e credo che proprio dalla collaborazione con i diversi attori e dal dialogo si possa fondare il rilancio del paese”.