MILANO – Il Cenacolo Moda organizzato da Arturo Artom lunedì 16 settembre in occasione dell’apertura della Milano Fashion Week è andato in scena in un’atmosfera di eccellenza e creatività, ospitato nella prestigiosa residenza di Maria Cristina Giacomelli. L’evento esclusivo, che rappresenta una tradizione ormai consolidata nel panorama della moda milanese, ha riunito alcune delle figure più influenti del settore, dall’imprenditoria alla moda, fino alle istituzioni, consolidando Milano come capitale globale del fashion e dell’innovazione.

L’assessore Alessia Cappello e i numeri della Milano Fashion Week
Uno dei momenti più rilevanti della serata è stato l’intervento di Alessia Cappello, Assessore allo Sviluppo Economico con delega a Moda e Design del Comune di Milano. Cappello ha evidenziato l’importanza della Milano Fashion Week, presentando dati impressionanti: 173 eventi previsti in città, di cui 57 sfilate, 75 presentazioni e 33 eventi collaterali. Inoltre, l’indotto turistico stimato per la settimana della moda raggiunge i 213 milioni di euro, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano.
“La settimana della moda è uno dei momenti cruciali dell’anno non solo per Milano, ma per tutto il Paese,” ha dichiarato Alessia Cappello, sottolineando il ruolo di Milano come epicentro dell’economia della moda.
Un altro tema centrale del suo discorso è stata la forte presenza femminile al Cenacolo, un segnale significativo per il settore, storicamente dominato da figure maschili ai vertici aziendali.
La partecipazione istituzionale: il Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia
Una delle personalità di spicco presenti al Cenacolo Moda è stato Claudio Sgaraglia, il nuovo Prefetto di Milano, che con la sua presenza ha sottolineato l’importanza istituzionale dell’evento. Sgaraglia ha parlato brevemente durante la serata, evidenziando il legame tra la sicurezza, il benessere economico e l’importanza che eventi come la Milano Fashion Week hanno per l’immagine internazionale della città. La sua partecipazione ha confermato il ruolo chiave delle istituzioni nel sostenere lo sviluppo di settori strategici come la moda e il design.

L’attenzione del Prefetto per il settore si allinea con l’impegno delle istituzioni nel garantire che Milano continui a essere un luogo sicuro e accogliente per le grandi manifestazioni internazionali, confermando il suo ruolo di metropoli leader nel mondo del lusso e della creatività.
Innovazione e sinergia nel mondo della moda: il ruolo delle istituzioni e del Camera Moda Fashion Trust
Tra gli ospiti illustri del Cenacolo, Umberta Gnutti Beretta e Warly Tomei hanno rappresentato il Camera Moda Fashion Trust, un’iniziativa nata per sostenere i giovani talenti nel mondo della moda italiana. Accompagnate dalle ambassador Diana Palomba, Flavia Pruner e Paola Manfrin, hanno evidenziato l’importanza di creare opportunità concrete per i giovani designer attraverso mentoring e supporto economico.

Questo progetto è particolarmente rilevante in un periodo in cui il settore moda richiede non solo creatività, ma anche capacità manageriali e strategiche per affrontare le sfide del mercato globale. “Non è solo una questione di creatività, ma di managerialità,” ha affermato Umberta Gnutti Beretta, riferendosi alle difficoltà che i giovani talenti incontrano nel passaggio dall’ideazione alla gestione di un business di successo.
Il Cenacolo come incontro tra creatività e leadership aziendale
La serata è stata anche l’occasione per celebrare alcune delle più importanti figure del mondo imprenditoriale legate alla moda. Carlo Alberto Beretta, Brand General Manager di Tod’s, e Attila Kiss, CEO del Gruppo Florence, hanno condiviso le loro esperienze e visioni sull’evoluzione della filiera italiana del lusso.

Carlo Alberto Beretta, con una carriera che abbraccia alcuni dei marchi più prestigiosi del mondo della moda come Valentino e Zegna, ha sottolineato l’importanza di applicare una visione manageriale rigorosa a un settore in continua trasformazione. Beretta ha evidenziato come la Milano Fashion Week rappresenti non solo una vetrina per i brand, ma anche un motore economico per l’intera industria.
Attila Kiss, invece, ha raccontato il percorso unico del Gruppo Florence, un’innovativa holding che unisce oltre 40 piccole e medie imprese italiane della filiera della moda, permettendo ai grandi brand di lusso di accedere a un network di fornitori di alta qualità in modo più efficiente. “Il nostro modello permette di preservare l’artigianalità italiana, ma con una visione moderna e strutturata,” ha dichiarato Kiss, sottolineando l’importanza di investire in digitalizzazione e sostenibilità.
Creatività e inclusione: i progetti di Kulsum Shadab Wahab e Hnia Harrati
Il Cenacolo Moda ha dedicato spazio anche a storie di imprenditoria sociale e inclusione. Kulsum Shadab Wahab, fondatrice del marchio Ara Lumiere, ha condiviso il suo straordinario progetto volto a sostenere le donne vittime di attacchi con acido in India. Il suo marchio è un simbolo di riscatto e empowerment, e ha recentemente vinto il CNMI Sustainable Fashion Awards 2023 per il suo contributo alla moda sostenibile.
Accanto a lei, Hnia Harrati, stilista marocchina, ha presentato il suo progetto di integrazione culturale attraverso la moda, culminato con una sfilata al Castello Sforzesco. Harrati ha raccontato il suo viaggio personale di immigrata in Italia, esprimendo gratitudine per le opportunità offerte dal paese che ha saputo accoglierla e darle gli strumenti per realizzare il suo sogno imprenditoriale. “La mia moda racconta una storia di integrazione e libertà,” ha dichiarato la stilista, emozionando gli ospiti.
Durante la serata, il Maestro Daniel Ponticelli ha regalato al pubblico un emozionante intervento musicale, esibendosi in un raffinato piano solo che ha arricchito ulteriormente l’atmosfera.
La comunicazione nella moda: l’evoluzione dei media e dei social
Il Cenacolo Moda è stato anche un’occasione per esplorare l’importanza della comunicazione nel settore. Cinzia Malvini, giornalista di moda, Stephane Gerschel, esperto di PR, e Simone Guidarelli, stylist di fama internazionale, hanno discusso l’evoluzione della narrazione nella moda, soprattutto con l’avvento dei social media.


Stephane Gerschel, in particolare, ha ricordato come il passaggio dai media tradizionali ai social abbia trasformato il modo in cui i brand si relazionano con i loro consumatori. “L’autenticità e la rapidità sono diventate fondamentali per la comunicazione di un marchio di lusso,” ha sottolineato Gerschel.
Simone Guidarelli, invece, ha parlato del suo percorso da stylist a imprenditore della moda digitale, evidenziando l’importanza di raccontare il valore dei prodotti di lusso attraverso contenuti che coinvolgano il pubblico non solo esteticamente, ma anche culturalmente.