VENEZIA – L’edizione 2022 di Venice Fashion Week ha presentato Venezia come il luogo del dibattito sul futuro. Oltre 80 creativi, 50 location, più di 40 brand italiani e internazionali, 5 convegni, 3000 accreditati tra ospiti, giornalisti e buyer, sfilate non convenzionali, il primo salone per gli accessori artigianali, una giornata di showroom, il weekend dello shopping consapevole con oltre 40 boutique e atelier aperti in tutti i sestieri e una giornata dedicata al turismo sostenibile a bordo della barca elettrica di Repower.
Con l’intento dichiarato di puntare i riflettori della scena fashion sull’alta sartoria e sui mestieri di alto artigianato, la manifestazione, al suo decimo anno, ha raccontato ad un pubblico internazionale la versione Made in Venice della moda: un’avvincente storia sartoriale fatta di prodotti pregiati, maestri, contaminazioni culturali e Venezia come fonte d’ispirazione.
Ecco gli eventi e le tematiche emerse alla decima edizione della Venice Fashion Week promossa da Venezia da Vivere, network di comunicazione, progetti culturali ed organizzazione di eventi.
Il filo conduttore della manifestazione è la sostenibilità, tema cruciale in una Venezia che cerca nuovi modelli per un turismo di qualità. La sfida passa per la valorizzazione dell’alto artigianato che contribuisce a unire l’eredità del passato a nuovi orizzonti per stili di vita sostenibili.
La moda incontra l’artigianato in suite d’hotel, officine e gallerie d’arte: le artiste Séverina Lartigue e la giovanissima Nadia Syrkova hanno trasformato la Magazzino Gallery di Palazzo Polignac in un laboratorio di fiori di seta per l’alta moda e di cappelli fatti a mano; la partnership tra Liviana Conti e l’azienda artigiana Lunardelli Venezia ha prodotto un’esposizione di moda nell’officina di falegnameria e di complementi d’arredo nella boutique. Per presentare la nuova collezione di kimono sartoriali In Azur la stilista Antonia Sautter ha trasportato la sua sartoria e le artiste al lavoro negli spazi rinascimentali di Palazzo Nani, il nuovo Radisson Hotel a Venezia.
Per tre giorni la suite Sebastiano Ricci dell’hotel Palazzo Sagredo ha ospitato l’arte del merletto di Burano dell’Atelier Martina Vidal. Negli spazi del Boutique Hotel Ca Maria Adele gli ospiti hanno assistito ad una performance di modelli e modelle nelle suite, che hanno interpretato la collezione moda di MyssDuval e gli occhiali artigianali di In Barberia firmati dal designer Nicola Zenella.
E mentre Palazzo Sagredo si animava di sfilate e i tableau vivant con gli stilisti Mirco Giovannini ed Hélène Ferruzzi, e le label emergenti Michela Gaiofatto, Romeo de Julieta ed Endelea, pluripremiata start-up di moda etica, l’artigianato e il design erano protagonisti di Ornamenti, il salone dell’accessorio di artigianato e design con oltre 35 espositori, illuminati dalla mostra Sette Lampade per Venezia.
Gli appuntamenti della Fashion Week di Venezia
Conferenze, workshop e incontri con i Maestri hanno arricchito la manifestazione: Confartigianato Sarti ha voluto il workshop Upcycling, Camera Buyer e Italian Artisan hanno partecipato alla tavola rotonda Il valore delle produzioni artigianali per i buyer di moda, la digital creator Judith Bradl, invitata da Venice Fashion Week a interpretare Ornamenti con il proprio linguaggio visivo, e Alessandra De Nitto di Fondazione Cologni hanno contribuito al workshop La comunicazione dell’artigianato con i nuovi strumenti digitali.
Venice Fashion Week è sempre l’occasione per celebrare le figure chiave del settore: due Maestri d’arte e mestieri (MAM), il riconoscimento assegnato dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, partner della manifestazione, sono stati festeggiati in questi giorni: Sebastiano Lunardelli e Franco Puppato. Quest’ultimo ha presentato i suoi modelli di alta sartoria maschile all‘Hotel St. Regis. Anche Carlos Tieppo, il direttore dell’Atelier Costumi del Teatro La Fenice, è stato celebrato insieme ai suoi sarti in una emozionante conferenza in cui abbiamo potuto vedere e vivere i momenti creativi della storica sartoria.
Sostenibilità come stile di vita è il mantra del weekend Atelier Aperti: più di 40 artigiani hanno aperto laboratori e boutique per mostrare le proprie collezioni nelle botteghe, luoghi dove comincia il processo creativo che porta alla realizzazione di capi e oggetti unici.
“Venezia si propone come città esemplare per la transizione alla sostenibilità” hanno evidenziato gli organizzatori Laura Scarpa, Lorenzo Cinotti e Jacopo Casotto. “È da sempre una fabbrica lenta di moda etica, caratterizzata da tessuti preziosi e durevoli. L’obiettivo della manifestazione è trasformare la città in un laboratorio di talenti creativi, anche universitari, provenienti da tutto il mondo”.
“È in corso un lavoro di riposizionamento comunicativo di Venezia. Abbiamo lavorato per intercettare nuove forze, energie e filoni da coltivare. Tra questi la moda, sia in termini di fashion show che di valorizzazione delle eccellenze territoriali” le parole dell’assessore Simone Venturini: “Il calendario di Venezia è ora costellato di eventi di moda, iniziative di grande richiamo internazionale. Qui giunge un turismo ricercato in cerca di creazioni autentiche, esclusive e uniche, come quelle dei nostri artigiani dei settori moda, legno, gioielleria, vetro. Turismo e artigianato insieme dunque per elevare Venezia, che ora si propone anche come capitale della moda sostenibile. Torniamo ai capi esclusivi, che durano, creati con passione, con materie prime pregiate. Venice Fashion Week consente di scoprire le bellezze artigiane di Venezia”.
“La città si presta ad accogliere l’iniziativa al meglio perché l’artigianato di qualità, sostenibile ed esclusivo fa parte del suo dna” ha aggiunto l’assessore Paola Mar. “A Venezia da sempre si produce arte, moda e artigianato di lusso. Qui dall’anno Mille si realizzano grandi tessiture, ricordiamo ad esempio la lavorazione della seta, e si producono anche fantastici gioielli. Venezia luogo sostenibile, fucina di un artigianato altrettanto sostenibile: in città infatti non si è mai prodotto su larga scala”.
“Il futuro di Venezia è diventare sede di un dialogo mondiale sulla sostenibilità, piattaforma di inclusione dei talenti creativi nella moda e nel design, meta di un turismo attento alla cultura del bello e al rispetto del territorio”, ha dichiarato Marina Iremonger, consulente strategica di Venice Fashion Week e da oltre 20 anni promotrice della moda sostenibile e degli stilisti emergenti.
“Grazie alla Venice Fashion Week vengono messi in contatto più soggetti, da Repower con il suo ecosistema di mobilità sostenibile a molte realtà del mondo della moda, passando anche per l’apertura di molti alberghi di lusso al pubblico” ha detto Fabrizio D’Oria, direttore di Vela. “In questo modo Venezia diventa davvero protagonista e non città vetrina. Progetti come quello della barca Repowere sono tenuti di gran conto dall’amministrazione che ha lanciato già la mobilità elettrica negli autobus al Lido”.
“L’obiettivo è che la mobilità sostenibile venga vista per quello che già è: una leva di business chiave per il turismo, capace di intercettare una domanda sempre più attenta alla sostenibilità in ogni momento dell’esperienza di viaggio” ha spiegato Davide Damiani di Repower Italia.
Il turismo sostenibile è stato il tema dell’incontro tra i direttori di alcuni tra i più importanti alberghi della città, quali Alain Bullo del Londra Palace Hotel, Patrizia Hofer del St. Regis Hotel, Gioele Romanelli di Hotel Flora, Casa Fora, Hotel Novecento e Inside Venice, Gloria Beggiato dell’Hotel Metropole, Gianluca Lorenzet del boutique hotel Corte di Gabriela e Andrea Di Maso di Hotel Luna Baglioni, avvenuto a bordo della barca elettrica Repowere.
“È emerso quanto la sostenibilità sia richiesta dagli stessi clienti che arrivano a Venezia, città che per la sua conformazione si presta a diventare un laboratorio per sperimentare nuove forme di turismo di qualità” ha concluso Laura Scarpa, riassumendo i punti focali dello scambio tra chi ha il polso della situazione sui visitatori che arrivano in città.