BRESCIA / MILANO – Andrea Vesco e Fabio Salvinelli sono i vincitori della 1000 Miglia 2022. L’equipaggio numero 46, a bordo di Alfa Romeo 6C 1750 SS ZAGATO del 1929, fa il bis del successo ottenuto nell’edizione 2021. Per Vesco, primo anche nel 2020 a fianco di papà Roberto, c’è la doppia soddisfazione di aver sfatato un tabù che resisteva da 22 anni. Solo Giuliano Cané, tra il 1998 e il 2000, era riuscito a imporsi in tre edizioni consecutive della “corsa più bella del mondo”.
Al secondo posto, proprio come un anno fa, l’equipaggio numero 40 formato da Andrea Luigi Belometti e Gianluca Bergomi su Lancia Lambda Spider Tipo 221 del 1929. Terzo gradino del podio per l’equipaggio numero 8 formato da Lorenzo e Mario Turelli su O.M. 665 S MM Superba 2000 del 1929.
A Silvia Marini e Irene Dei Tos, su Bugatti T40 del 1929, va invece la Coppa delle Dame.
La 1000 Miglia, intensa e impegnativa, ha richiesto agli equipaggi grande abilità su 115 Prove Cronometrate e 8 Prove di Media. Particolarmente apprezzate le prove su sterrato di Capodimonte, sulle rive del Lago di Bolsena.
Quattro i vincitori dei trofei speciali collegati alle Prove Cronometrate della 1000 Miglia 2022. Lorenzo e Mario Turelli, su O.M. 665 S MM Superba 2000 del 1929, si aggiudicano il Trofeo Nuvolari, dedicato ai 130 anni dalla nascita di Tazio Nuvolari. A Giovanni Moceri e Valeria Dicembre, su Alfa Romeo 6C 1500 Super Sport del 1928, va il Trofeo Repubblica di San Marino. Andrea Vesco e Fabio Salvinelli, oltre la vittoria della gara, conquistano anche il Trofeo Città di Siena. Il Trofeo del Centenario dell’Autodromo di Monza se lo aggiudicano Alberto e Giuseppe Scapolo su O.M. 665 S MM Superba 2000 del 1929.
“È stata la 1000 Miglia del ritorno alla normalità – commenta il cav. Aldo Bonomi, Presidente di AC Brescia – Oltre ad aver ritrovato gli equipaggi stranieri, forzatamente assenti nel 2020 e 2021, abbiamo toccato con mano la straordinaria partecipazione del pubblico lungo le strade e nelle piazze. Vogliamo credere che sia un nuovo inizio dopo anni difficili, un ritorno alla condivisione della nostra corsa con la gente”.
“Un grazie particolarmente sentito a tutti i Partecipanti, ai Partner, alle Amministrazioni Locali e alle Forze che ci hanno scortato lungo tutto il percorso – dichiara Alberto Piantoni, CEO di 1000 Miglia –. Un grazie di cuore al Team 1000 Miglia e a tutti i volontari che hanno reso possibile questo evento”.
“La prima 1000 Miglia da Presidente mi ha regalato emozioni nuove – ha commentato Beatrice Saottini –. Partecipare alla corsa in questa veste dopo averla vissuta tante volte da concorrente ha completato la percezione che avevo di quanto questa sia un’esperienza indimenticabile”.
La 1000 Miglia sabato 18 giugno ha fatto anche il suo arrivo all’Autodromo Nazionale di Monza per il rush finale. L’approdo di 1000 Miglia sul Circuito cade inconcomitanza con il MiMo, la seconda edizione del Milano Monza Motor Show iniziata il 16 giugno. Precedute dal Ferrari Tribute e dalla 1000 Miglia Green, le auto storiche, poi seguite da 1000 Miglia Experience, hanno fatto il loro ingresso sul tracciato originale per le Prove Cronometrate. Un passaggio che ad ogni occasione rinnova il legame tra la Freccia Rossa e uno dei luoghi di culto dell’automobilismo italiano.
Il vincitore del gruppo di prove ha ricevuto il Trofeo del Centenario dell’Autodromo di Monza che celebra, appunto, i cento anni del circuito costruito da Arturo Mercanti.
La rievocazione della 1000 Miglia e l’Autodromo di Monza sono legati a doppio filo fin dall’edizione 2015, quando la gara fece il suo ingresso nel Circuito per la prima volta nella storia. Fu un passaggio simbolico e a suo modo storico. La leggenda narra infatti di una presunta rivalità tra l’Automobile Club di Brescia e Monza dovuta proprio alla nascita dell’Autodromo, costruito in Brianza a pochi mesi dal primo Gran Premio d’Italia disputato nel settembre del 1921 sul circuito stradale di Montichiari. Una delle ipotesi più accreditate è che la 1000 Miglia stessa sia stata, nel 1927, il modo bresciano per riappropriarsi dei riflettori che dal 1922 erano puntati su Monza.